mercoledì 22 giugno 2011
Ambiente e Servizi
Si parte da Parete, con il convegno denominato "Ambiente e Servizi" ed in particolare parleremo di raccolta differenziata, crisi permanente del Consorzio rifiuti e soprattutto di come cambierà la gestione dei servizi pubblici in seguito al successo dei referendum.
Lo faremo venerdì 24 alle ore 17,00 presso la sala consiliare consiliare del Comune di Parete.
Così Pietro Di Sarno, segr. prov. dei Vendoliani che continua: la federazione prov. di SEL vuole avviare una stagione di convegni itineranti sui temi più sentiti dai cittadini. Si parte da Parete, unico comune della nostra provincia, in cui alle ultime amministrative esce vincitore il centro sinistra e dall'ambiente perchè, tra rifiuti ed inquinamento delle acque, è sicuramente tra i temi che creano più grattacapi ai nostri amministratori.
Abbiamo la necessità di confrontarci su questi temi per dimostrare che una buona gestione del ciclo dei rifiuti può essere un'occasione di lavoro e sviluppo, così Raffaele Tessitore assessore all'ambiente del Comune di Parete, che continua: non abbiamo preconcetti sul consorzio dei rifiuti ma se dovesse continuare questo stato di inefficienza del servizio non escludiamo la possibilità di percorrere altre strade che ci consentano di mantenere pulita la nostra città.
Ospitiamo con grande entusiasmo l'iniziativa della fed. prov. di SEL che ha deciso di partire dal nostro comune affrontando il tema che forse al momento costituisce il maggior problema per i sindaci della provincia di caserta, così Raffaele Vitale giovanissimo sindaco di Parete che conclude: i rifiuti non possono essere trattati in uno stato di emergenza permanente, dobbiamo avviare una discussione franca e decisa affinchè si possa garantire ai nostri cittadini una migliore vivibilità associata al piacere di risiedere in ambienti più belli.
Lo faremo venerdì 24 alle ore 17,00 presso la sala consiliare consiliare del Comune di Parete.
Così Pietro Di Sarno, segr. prov. dei Vendoliani che continua: la federazione prov. di SEL vuole avviare una stagione di convegni itineranti sui temi più sentiti dai cittadini. Si parte da Parete, unico comune della nostra provincia, in cui alle ultime amministrative esce vincitore il centro sinistra e dall'ambiente perchè, tra rifiuti ed inquinamento delle acque, è sicuramente tra i temi che creano più grattacapi ai nostri amministratori.
Abbiamo la necessità di confrontarci su questi temi per dimostrare che una buona gestione del ciclo dei rifiuti può essere un'occasione di lavoro e sviluppo, così Raffaele Tessitore assessore all'ambiente del Comune di Parete, che continua: non abbiamo preconcetti sul consorzio dei rifiuti ma se dovesse continuare questo stato di inefficienza del servizio non escludiamo la possibilità di percorrere altre strade che ci consentano di mantenere pulita la nostra città.
Ospitiamo con grande entusiasmo l'iniziativa della fed. prov. di SEL che ha deciso di partire dal nostro comune affrontando il tema che forse al momento costituisce il maggior problema per i sindaci della provincia di caserta, così Raffaele Vitale giovanissimo sindaco di Parete che conclude: i rifiuti non possono essere trattati in uno stato di emergenza permanente, dobbiamo avviare una discussione franca e decisa affinchè si possa garantire ai nostri cittadini una migliore vivibilità associata al piacere di risiedere in ambienti più belli.
martedì 14 giugno 2011
L’attenzione ai beni comuni: nessuno tocchi la Costituzione.
Il 2011 si è aperto con le crisi dei sistemi autoritari nell’Africa settentrionale e nel Maghreb e poi ci ha inevitabilmente sbalordito con la deflagrazione nucleare giapponese.
Non si poteva solo rimanere attoniti rispetto alla destabilizzazione dei sistemi politici africani, così come non si poteva lasciar fare sul nucleare, questioni queste che hanno influito sulla sensibilità collettiva italiana ed europea.
Innanzitutto, il disimpegno economico dei governi verso il sistema di welfare, ristretto dai cordoni della politica europea, ha giocato un peso decisivo nelle difficoltà giornaliere e nel risveglio politico.
La crisi economica è riuscita a intaccare i diritti sociali, ha riaperto quel profondo abisso tra chi ha e chi non ha, è riuscita ad acuire le profonde differenze tra le possibilità nelle generazioni.
Le generazioni della rivolta, incastrate e soffocate, hanno dato un segno inequivocabile: in Spagna i giovani sono in piazza, così in Grecia i giovani chiedono disperatamente di aprire alle politiche sociali, ma anche Irlanda, Portogallo; il sud europeo chiede delle risposte.
E’ sulle politiche sociali che si prospetta il declino dell’Europa, troppo attenta ai conti in regola, al pareggio di bilancio, peraltro sempre auspicato e mai raggiunto; di una Europa che ancora una volta risponde alle necessità e alle difficoltà di chi ha o di chi già avuto, chiudendosi a riccio rispetto ai nuovi e roboanti ingressi.
Quindi, il voto delle amministrative e dei referendum, in Italia, sono una risposta inequivocabile di come le ricette messe in campo per contrastare la crisi economica hanno precipuamente toccato da un lato il tema della coesione sociale e poi degli stessi diritti.
Di coesione sociale si tratta se ci si rende conto all’alba del terzo millennio che il valore del pubblico diviene centrale, se ci si rende conto che il valore del bene collettivo è primario rispetto alla gestione privatistica. Il tema dell’equità è largamente maggioritario nelle coscienze degli italiani. Si tratta di equità intesa come redistribuzione nell’uso delle risorse che attengono sia alla sopravvivenza della vita che alla sopravvivenza della democrazia.
Il valore pubblico è richiamato e sembra che non possa essere messo in discussione nemmeno rispetto alla tanto acclamata efficienza, termine spesso abusato e costretto ad essere il grimaldello delle inerzie pubbliche.
In sostanza, si tratta di ridefinire il paradigma della coesione sociale e di un nuovo modello di gestione dei beni comuni.
Ci si poteva immaginare, forse, che il caldo e la tornata dei ballottaggi avrebbero potuto innescare il free riding nel voto, ma non è stato così, infatti, da Nord a Sud il quorum è stato raggiunto con punte importanti in zone che spesso hanno messo sotto accusa il valore del pubblico a favore dell’efficienza della gestione privatistica.
In passato, in alcune precise zone , i segnali di voto sembravano dimostrare che i valori territoriali e locali erano più importanti di quelli appartenenti al sentimento collettivo italiano, ma in questi mesi non è stato così.
Questo porta anche un ulteriore interrogativo inerente la necessità della redistribuzione di ricchezze a favore del Nord (in sintesi il federalismo italiano che molti autori stentano a riconoscere come tale) è questa la risposta che il popolo italiano si attende? Anche su questo punto occorre da oggi in avanti una riflessione più profonda.
Ritornando a queste elezioni, sebbene si possa ragionare a prescindere dal nucleare perché legato ad un sentimento di emozione del momento, il ruolo centrale del sentire comune è stato pregnante:
l’interesse individuale è crollato rispetto all’interesse collettivo ed è venuto affermandosi anche il sentimento di equità intergenerazionale. In questa direzione un fenomeno da non sottovalutare è che anche in Italia, si è verificato come in altri paesi, il protagonismo dei “giovani” facebookiani, blogger, o quant’altro, che sono riusciti a costruire attenzione, informazione e sentimento verso i beni comuni.
Un sentimento che ha attraversato i varchi generazionali e determinato quell’affluenza che ha inciso sul quorum.
Internet è stata la vera rivoluzione sociale, è stata ed è la voce dell’insofferenza alla crisi economica e politica internazionale. Si tratta della libertà di condividere, di taggare o di essere taggati, della libertà di scegliere una notizia o meno, questa libertà si è legata fortemente alla partecipazione.
Forse in Italia, i giovani non sono scesi in piazza a fianco dei propri fratelli africani, ma come loro non credono in un sistema economico e politico desueto e vago rispetto alle condizioni che vivono e sentono.
Forse in Italia, i giovani non hanno la forza di innescare una rivoluzione con le armi, ma lo hanno fatto con il voto ammettendo che nessuno può sottrarsi alla legge solo perché premier o ricco.
Abbiamo il nostro vessillo di cui andiamo fieri: la Costituzione e quell’articolo 3 risuona nelle coscienze e nelle anime degli italiani.
Questo legame tra il popolo sovrano e la sua Costituzione nel tempo si è rinsaldato, si è rafforzato talmente tanto che nessuno può permettersi di toccare la Costituzione. Nessuno.
Antonietta Fortini Comitato politico nazionale Sel
Non si poteva solo rimanere attoniti rispetto alla destabilizzazione dei sistemi politici africani, così come non si poteva lasciar fare sul nucleare, questioni queste che hanno influito sulla sensibilità collettiva italiana ed europea.
Innanzitutto, il disimpegno economico dei governi verso il sistema di welfare, ristretto dai cordoni della politica europea, ha giocato un peso decisivo nelle difficoltà giornaliere e nel risveglio politico.
La crisi economica è riuscita a intaccare i diritti sociali, ha riaperto quel profondo abisso tra chi ha e chi non ha, è riuscita ad acuire le profonde differenze tra le possibilità nelle generazioni.
Le generazioni della rivolta, incastrate e soffocate, hanno dato un segno inequivocabile: in Spagna i giovani sono in piazza, così in Grecia i giovani chiedono disperatamente di aprire alle politiche sociali, ma anche Irlanda, Portogallo; il sud europeo chiede delle risposte.
E’ sulle politiche sociali che si prospetta il declino dell’Europa, troppo attenta ai conti in regola, al pareggio di bilancio, peraltro sempre auspicato e mai raggiunto; di una Europa che ancora una volta risponde alle necessità e alle difficoltà di chi ha o di chi già avuto, chiudendosi a riccio rispetto ai nuovi e roboanti ingressi.
Quindi, il voto delle amministrative e dei referendum, in Italia, sono una risposta inequivocabile di come le ricette messe in campo per contrastare la crisi economica hanno precipuamente toccato da un lato il tema della coesione sociale e poi degli stessi diritti.
Di coesione sociale si tratta se ci si rende conto all’alba del terzo millennio che il valore del pubblico diviene centrale, se ci si rende conto che il valore del bene collettivo è primario rispetto alla gestione privatistica. Il tema dell’equità è largamente maggioritario nelle coscienze degli italiani. Si tratta di equità intesa come redistribuzione nell’uso delle risorse che attengono sia alla sopravvivenza della vita che alla sopravvivenza della democrazia.
Il valore pubblico è richiamato e sembra che non possa essere messo in discussione nemmeno rispetto alla tanto acclamata efficienza, termine spesso abusato e costretto ad essere il grimaldello delle inerzie pubbliche.
In sostanza, si tratta di ridefinire il paradigma della coesione sociale e di un nuovo modello di gestione dei beni comuni.
Ci si poteva immaginare, forse, che il caldo e la tornata dei ballottaggi avrebbero potuto innescare il free riding nel voto, ma non è stato così, infatti, da Nord a Sud il quorum è stato raggiunto con punte importanti in zone che spesso hanno messo sotto accusa il valore del pubblico a favore dell’efficienza della gestione privatistica.
In passato, in alcune precise zone , i segnali di voto sembravano dimostrare che i valori territoriali e locali erano più importanti di quelli appartenenti al sentimento collettivo italiano, ma in questi mesi non è stato così.
Questo porta anche un ulteriore interrogativo inerente la necessità della redistribuzione di ricchezze a favore del Nord (in sintesi il federalismo italiano che molti autori stentano a riconoscere come tale) è questa la risposta che il popolo italiano si attende? Anche su questo punto occorre da oggi in avanti una riflessione più profonda.
Ritornando a queste elezioni, sebbene si possa ragionare a prescindere dal nucleare perché legato ad un sentimento di emozione del momento, il ruolo centrale del sentire comune è stato pregnante:
l’interesse individuale è crollato rispetto all’interesse collettivo ed è venuto affermandosi anche il sentimento di equità intergenerazionale. In questa direzione un fenomeno da non sottovalutare è che anche in Italia, si è verificato come in altri paesi, il protagonismo dei “giovani” facebookiani, blogger, o quant’altro, che sono riusciti a costruire attenzione, informazione e sentimento verso i beni comuni.
Un sentimento che ha attraversato i varchi generazionali e determinato quell’affluenza che ha inciso sul quorum.
Internet è stata la vera rivoluzione sociale, è stata ed è la voce dell’insofferenza alla crisi economica e politica internazionale. Si tratta della libertà di condividere, di taggare o di essere taggati, della libertà di scegliere una notizia o meno, questa libertà si è legata fortemente alla partecipazione.
Forse in Italia, i giovani non sono scesi in piazza a fianco dei propri fratelli africani, ma come loro non credono in un sistema economico e politico desueto e vago rispetto alle condizioni che vivono e sentono.
Forse in Italia, i giovani non hanno la forza di innescare una rivoluzione con le armi, ma lo hanno fatto con il voto ammettendo che nessuno può sottrarsi alla legge solo perché premier o ricco.
Abbiamo il nostro vessillo di cui andiamo fieri: la Costituzione e quell’articolo 3 risuona nelle coscienze e nelle anime degli italiani.
Questo legame tra il popolo sovrano e la sua Costituzione nel tempo si è rinsaldato, si è rafforzato talmente tanto che nessuno può permettersi di toccare la Costituzione. Nessuno.
Antonietta Fortini Comitato politico nazionale Sel
lunedì 13 giugno 2011
Un cuore di grazie a tutti.
ll nostro pensiero e il nostro più affettuoso ringraziamento vanno ai Comitati referendari, a coloro che hanno raccolto le firme, a queste formichine della democrazia che non saranno mai invitati nei talk show, che non saranno mai sulle prime pagine dei giornali, ma che nonostante questo stanno regalando all'Italia un'occasione preziosa per irrobustire la nostra democrazia.(nichi vendola)
sabato 11 giugno 2011
Assemblea Altro Matese
Si terrà l'Asssemblea dell'Altro Matese presso la sede del Circolo Sel Alife venerdì 17 giugno 2011
con il seguente odg:
1) linee programmatiche matese
2) riorganizzazione circoli
3) campagna di tesseramento
4) discussione per sel nazionale
>
> Venerdi 17 alle 18.30 Sede Circolo Alife Sel
>
Parteciperà all'incontro Pietro di Sarno coordinatore provinciale Sel.
passaparola..
con il seguente odg:
1) linee programmatiche matese
2) riorganizzazione circoli
3) campagna di tesseramento
4) discussione per sel nazionale
>
> Venerdi 17 alle 18.30 Sede Circolo Alife Sel
>
Parteciperà all'incontro Pietro di Sarno coordinatore provinciale Sel.
passaparola..
venerdì 10 giugno 2011
Si scriviamone 4
COMUNICATO STAMPA
“LIBERTA’ è PARTECIPAZIONE”“…Libertà è partecipazione” scriveva Giorgio Gaber nel 1972. Questa citazione è più che mai attuale ,per questo i referendum sono per noi uno strumento unico per uscire dall’ impasse degli ultimi anni,un' occasione per far sentire la voce di chi non vuole essere governato dall’alto.Il 12 e 13 giugno si terranno i referendum abrogativi,i quattro quesiti previsti sono:il decreto Ronchi sulla privatizzazione dei servizi idrici,il primo quesito è relativo alle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici essenziali di rilevanza economica,il secondo riguarda la determinazione del capitale investito,il terzo quesito riguarda l’apertura di nuove centrali nucleari per la produzione di energia nucleare,infine,il quarto quesito riguarda il legittimo impedimento.
SEL ALIFE:VOTA SI PER DIRE NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUAVOTA SI PER DIRE NO AL NUCLEAREVOTA SI PER DIRE NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO
Andare a votare i referendum è l’unico e spesso dimenticato modo per i cittadini di essere protagonisti e incidere nella vita politica italiana in modo rilevante.E’ una prova di democrazia e una dimostrazione di civiltà. Non dobbiamo sprecarla.
“…La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione…”GIORGIO GABER
lunedì 16 maggio 2011
Cosentino e Alife, non ci staremo mai.
Da quando è circolata la voce di una vicinanza del dott. Cirioli ( attuale candidato sindaco per la lista Insieme per Alife) a Cosentino, mi riferisco alle notizie apparse sulla Gazzetta di Caserta e Caiazzo rinasce, il Circolo Altro Matese e la sottoscritta in veste di rappresentante nazionale di Sinistra ecologia e libertà hanno fatto presente al Circolo cittadino di Sel e ai suoi dirigenti la necessità di una smentita immediata.
Ritenendolo necessario ai fini di una migliore comprensione dell’intricato rebus, la sottoscritta investita dal circolo cittadino alifano ha smentito tale infondata notizia con un comunicato sul suo blog e sulla pagina politica di facebook che è Fabbrica del Matese.
In prima facie, i vari partiti ( interpartiticamente) presenti compreso l’Idv e Cirioli hanno ritenuto soprassedere rispetto alla notizia pubblicata per non alimentare le polemiche “controllate” dalle testate giornalistiche, poi hanno smentito in pubblici comizi la notizia.
Successivamente, a poche ore dalle elezioni l’intricato rebus è venuto riaffiorando con i manifesti che il dott. Iannotta ha mirabilmente sintetizzato nel suo comunicato che trovate su Caiazzo rinasce.
In una giornata di chiusura di campagna elettorale non possono essere considerati di valore ( o altrimenti legalmente perseguibili) i manifesti politici apparsi sui muri di Alife e poi non esistono motivi di gravame tali da pubblicare un comunicato politico quale quello del dottor Iannotta, contrariamente a quanto disposto ai sensi dell’ art.9 della legge n. 212 del 1956 s.m.i.
Non può apparire ad alcuno infondato il fatto che si tratta ad Alife di una lista civica che ha avuto l’appoggio di tre partiti di centrosinistra, e quello di Sel in modo esterno, e che si tratta dei partiti che hanno da sempre una profonda e storica influenza nel panorama politico locale, come peraltro ribadito nei vari comunicati apparsi in queste ore.
Invece, mi è sembrato di capire che la responsabilità delle scelte debba cadere solamente su due rappresentanti, il responsabile cittadino del Pd ed il responsabile provinciale di Sel nell’aver indicato sempre quali siano i criteri che hanno sostenuto nello scegliere i candidati: trasparenza e rinnovamento in primis.
Non sta a me e al partito di Sel difendere Daniele Cirioli ed il suo operato nell’ultimo scorcio di una campagna elettorale abbastanza torbida, ma è dal 15 aprile che sono state chiuse le liste e presentati i candidati è dal 15 aprile che sono stati fatti gli incontri e sono state prese le decisioni in modo interpartitico.
Quello che voglio capire è come mai il giorno prima delle votazioni si abbandona la barca…per sostenerne un’altra? (?).
Chiaramente ribadisco qui per chi non se ne rendesse conto che appoggiare Cosentino che è sotto processo per associazione di stampo camorristico e giudicato più volte dal tribunale della libertà come persona socialmente pericolosa, ed oggi padrone assoluto del pdl e del governo regionale, non può essere considerata la linea di SEL dopo le elezioni per gli ovvi motivi di gestione della sana e corretta cosa pubblica e per il futuro stesso di Alife.
Ribadisco quali sono i criteri che se viene eletto dott. Cirioli ad oggi Sel ha richiesto a quest’ultimo altrimenti verranno meno le condizioni per andare avanti ed esattamente:
a) che la lista rimanga civica per tutto il mandato e che durante lo stesso egli non si candidi in altre competizioni con la casacca di qualsivoglia partito;
a) che la lista rimanga civica per tutto il mandato e che durante lo stesso egli non si candidi in altre competizioni con la casacca di qualsivoglia partito;
b) che negli enti sovracomunali egli assuma una posizione di centrosinistra;
c) che nella compilazione della Giunta Esecutiva, fermo restando il giusto valore del voto dei cittadini e dei consensi riportati da ogni candidato, egli abbia la sensibilità di consultare in via prioritaria i partiti che ufficialmente lo sostengono.
Aggiungo, che qualora si profilino commistioni di natura cosentiniana con il rappresentante sindacale, SEL promuoverà pressione tali da eliminare qualsivoglia appoggio al futuro sindaco.
Antonietta Fortini Comitato nazionale SEL
Circolo Altro-Matese Sinistra ecologia e Libertà
Circolo Sinistra ecologia e Libertà Alife
giovedì 12 maggio 2011
Quando non si tratta di demoni
Spesso siamo accusati di demonizzare l’avversario, di porci sopra un piedistallo e fare proclami sulla nostra purezza.
Non si tratta di purezza, né di proclami, né di demoni, si tratta di come vorremmo e potremmo sentirci partecipi del cambiamento.
Il cambiamento nel nostro Matese, sta nel sapere da che parte stare sempre anche quando si perde, sta nel sapere che fare la battaglie contro i mulini al vento, non significa essere solo dei personaggi di Cervantes, ma si tratta di poter insistere su quei sogni per poter dare un contributo diverso ad un territorio, ad una periferia della provincia di Caserta che è dilaniata dalla disoccupazione giovanile e dall’emigrazione.
Il baratto politico, gli scambi sono spesso fagocitati da questo perbenismo italiano come qualcosa di normale, ci vorremmo invece battere per la correttezza dell’agire politico, per un’attenzione ecosostenibile, per un’attenzione alla creatività, per un interesse collettivo dei problemi.
Vorremmo camminare sui mezzi pubblici e pagare anche il ticket sapendo a che ora c’è e quando passa il mezzo, così anche il turista saprà apprezzare le nostre bellezze.
Vorremmo camminare nei luoghi di cultura e nei boschi e farli apprezzare, vorremmo costruire una rete di rapporti, di crescita, una rete di possibilità, una rete per i giovani.
Vorremmo mettere in moto le idee sulle spalle di chi sa che il futuro è possibilista per il nostro territorio e non è decadente.
Proprio con questa premessa voglio anche ribadire che Sel in questo territorio matesino e in queste amministrative, dove è presente naturalmente, si batte per la discontinuità politica e non accetta alcun accostamento o vicinanza rispetto a personaggi di caratura politica nazionale (che non sono demoni), ma sono lontani e in completa disarmonia rispetto alle idee, ai sogni che Sel ha in questo territorio.
La politica pseudo-cosentiniana non ci appartiene, non la condividiamo e non possono essere avanzati sospetti di vicinanza con quest'ultima da testate giornalistiche o simili, e lasciatemelo dire spesso voci non sempre così obiettive, piuttosto dicerie avanzate per scompigliare il già abbastanza intricato ring politico amministrativo..
Per chi si sente di Sel, per chi vuole costruire, per chi vuole impegnarsi, per chi ancora ci crede non può e non deve lasciar passare.
Non credo nei demoni, ma credo nelle differenze: che ci sono!
Antonietta Fortini- Comitato politico nazionale Sel
martedì 10 maggio 2011
chi si immagina un paese migliore, lo vota
Il racconto delle amministrative a Capua e il sogno della compagna Iorio
A Capua siamo di fronte a una battaglia contro il potere del malaffare. Sel deve scontrarsi con gli interessi sporchi, con il voto comprato, con le promesse e le minacce.
“ C'è un controllo sistematico dell'opinione pubblica, del pensiero, del mercato, delle voci. È il regno incontrastato di Cosentino, dei soldi. C'è uno sfruttamento della debolezza, della fame che fa paura. Conoscere Capua per un giorno, uno solo, e ci si renderà conto dello scempio esistente, del degrado culturale e spirituale a cui tutto questo sta conducendo. Ci si renderà conto della difficoltà che quotidianamente si ha giorno dopo giorno ad imporre la Politica, quella pura, quella pulita. La gente ha paura anche di prendere un volantino. I ragazzi che scrivono su facebook messaggi di indignazione contro un candidato del centro destra vengono telefonati e minacciati.
Sel e la Fabbrica di Capua ci sono. Sono presenti in questa campagna elettorale utilizzando la creatività su tutte, le idee, la forza di un sogno. Siamo qui e il candidato Sindaco della nostra coalizione di centrosinistra è il coordinatore cittadino di SEL. Abbiamo già avuto una piccola vittoria. Un centro sinistra che riconosce la nostra forza, la nostra novità, la nostra capacità di lanciare un messaggio di speranza. Abbiamo il nostro candidato che ha solo tre liste di appoggio. Contro le dieci delcosentiniano Antropoli del centrodestra. Forse saremo perdenti, ma perdere contro il malaffare , per il fatto che solo per ora le idee non riescono ad imporsi sugli interessi, perdere credendo nel sogno e nella bellezza della politica, credo che ci si possa compagni imbarcare in questo percorso o no?. Non si tratta di Veleggiare in porto e attendere ma di scommettere su Sel, sul suo futuro, ma non solo, sulla possibilità che Capua e i giovani della fabbrica assieme a Sel possano smuovere dalle fondamenta un sistema politico fatto di eredità , di promesse, di capacità di pensare al singolo”.
I compagni della fabbrica di Capua stanno facendo un sogno collettivo ed io ne voglio essere parte, e voi?
Vi chiedo compagni di mobilitarci, sms, telefonate, contattare le persone che conoscete in questo territorio e ricordare che il 15 e 16 maggio si vota e Sel deve avere una forza una grande forza a Capua.
Vi invito compagni a votare Veronica Iorio al Consiglio comunale di Capua perché,
noi ci incontrammo in un giorno di freddo di febbraio e a Capua volevamo fare un punto di forza di tutte le fabbriche della provincia di Caserta.
Allora e solo allora mi resi conto che la freddezza delle stanze dei partiti era spazzata via in un lampo dall’energia e dalla caparbietà di quei giovani che senza soldi a Capua come a Vitulazio non si arrendevano.
Inconsapevolmente e grazie a loro la mia energia era accresciuta, chi non si è perso nei racconti di Coelho per capire che loro stavano dando a me una forza incredibile, e ancora una volta dopo delusioni incomprensibili delle stanze buie, lì quel giorno stavamo discutendo di politica.
Non so se si trattasse di Politica pura, ma da lì da quella sorgente, da queste speranze ci può essere un’Italia migliore dipenderà da noi e se lo vogliamo.
Grazie mille
Antonietta Fortini
giovedì 17 marzo 2011
Proposta di sviluppo altocasertano
Progetto Volturno Boscoasi e percorsi collinari da realizzare con la collaborazione di associazioni ambientaliste, culturali, animaliste, sportive e protezione civile ( di Mimmo Mormile).
Io credo che lo sviluppo dell'alto casertano debba passare attraverso un turismo culturale, ambientale, storico e sportivo; la valorizzazione dei prodotti tipici, dell'agricoltura che resta probabilmente la principale fonte di guadagno del territorio e i diversi siti archeologici presenti.
Il progetto si basa su: Ambiente- agricoltura- archeologia e sport
I parte Volturno Boscoasi.
1) Bonifica del fiume Volturno 1.2) attracchi nei punti di Boscoasi 1.3) Rivalutazione di angoli di particolare bellezza paesaggistica 1.3) renderlo navigabile ai fini turistici e sportivi 1.4) creare dove il Volturno costeggia il Bosco degli spazi di BoscoAsi- composizione boscoasi- strutture in legno
2)box informativo
da mettere all'ingresso di Boscoasi per fini promozionali del territorio, informativi e pubblicità delle attività da svolgere
3) capanni di avvistamento in diversi punti del fiume per osservare le fasi di migrazione degli uccelli
4) cartellonistica con descrizione della flora e della fauna presente nel bosco
5) pista ciclabile per mountain-bike
6) percorso vita per attività fisica con attrezzature sportive di vario tipo
7) capanno verde: uno spazio pedagogico per bambini , dove poter fare attività legate all'ambiente, alla creatività e all'alimentazione in collaborazione con gli enti scolastici
8)spazio vendita e assageria: luogo dove si pubblicizza e si vendono prodotti tipici della zona
9 ) area di pic-nic e ascolto musica
10) visite guidate per la conoscenza della flora e della fauna presente nel bosco
II parte
Percorsi collinari
1) recupero di vecchi sentieri e ripristino della viabilità ( animale, ciclistica e pedonale)
2)realizzazione di infrastrutture protettive ( sentieri forestali, punti di approvigionamento idrico, fasce parafuoco etc)
3) creazione di sentieri turistico- sportivo: sentieri che si collegano con castelli e siti archeologici, piste ciclabili per mountain bike e percorso vita per attività fisica
4) Composizione dei G.P.T. ( gruppi di pressione territoriale, formati da associazioni e cittadini) per il controllo del progetto alto casertano).
Io non so se questo progetto sarà realizzato, certo le difficoltà sono tante e di diversa natura, in primo luogo la politica che ci darà problemi di vario genere, noi e la nostra capacità di coinvolgere istituzioni,associazione e cittadini comuni. Però di una cosa sono certo è un progetto realizzabile, il territorio lo pemette ed è un peccato non provarci visto che il Psr termina il 2013.
Il PSR ( programma di sviluppo rurale) su percorsi collinari prevede un finanziamento fino a 550.000.000 euro, mentre per il Volturno Boscoasi Psr misura 227 Tipologia C è finanziabile fino a 16.000.000.000 di euro.
Io credo che lo sviluppo dell'alto casertano debba passare attraverso un turismo culturale, ambientale, storico e sportivo; la valorizzazione dei prodotti tipici, dell'agricoltura che resta probabilmente la principale fonte di guadagno del territorio e i diversi siti archeologici presenti.
Il progetto si basa su: Ambiente- agricoltura- archeologia e sport
I parte Volturno Boscoasi.
1) Bonifica del fiume Volturno 1.2) attracchi nei punti di Boscoasi 1.3) Rivalutazione di angoli di particolare bellezza paesaggistica 1.3) renderlo navigabile ai fini turistici e sportivi 1.4) creare dove il Volturno costeggia il Bosco degli spazi di BoscoAsi- composizione boscoasi- strutture in legno
2)box informativo
da mettere all'ingresso di Boscoasi per fini promozionali del territorio, informativi e pubblicità delle attività da svolgere
3) capanni di avvistamento in diversi punti del fiume per osservare le fasi di migrazione degli uccelli
4) cartellonistica con descrizione della flora e della fauna presente nel bosco
5) pista ciclabile per mountain-bike
6) percorso vita per attività fisica con attrezzature sportive di vario tipo
7) capanno verde: uno spazio pedagogico per bambini , dove poter fare attività legate all'ambiente, alla creatività e all'alimentazione in collaborazione con gli enti scolastici
8)spazio vendita e assageria: luogo dove si pubblicizza e si vendono prodotti tipici della zona
9 ) area di pic-nic e ascolto musica
10) visite guidate per la conoscenza della flora e della fauna presente nel bosco
II parte
Percorsi collinari
1) recupero di vecchi sentieri e ripristino della viabilità ( animale, ciclistica e pedonale)
2)realizzazione di infrastrutture protettive ( sentieri forestali, punti di approvigionamento idrico, fasce parafuoco etc)
3) creazione di sentieri turistico- sportivo: sentieri che si collegano con castelli e siti archeologici, piste ciclabili per mountain bike e percorso vita per attività fisica
4) Composizione dei G.P.T. ( gruppi di pressione territoriale, formati da associazioni e cittadini) per il controllo del progetto alto casertano).
Io non so se questo progetto sarà realizzato, certo le difficoltà sono tante e di diversa natura, in primo luogo la politica che ci darà problemi di vario genere, noi e la nostra capacità di coinvolgere istituzioni,associazione e cittadini comuni. Però di una cosa sono certo è un progetto realizzabile, il territorio lo pemette ed è un peccato non provarci visto che il Psr termina il 2013.
Il PSR ( programma di sviluppo rurale) su percorsi collinari prevede un finanziamento fino a 550.000.000 euro, mentre per il Volturno Boscoasi Psr misura 227 Tipologia C è finanziabile fino a 16.000.000.000 di euro.
17 marzo
Siamo divisi in due: tra chi è contro e chi è a favore,
siamo divisi in due: tra chi è ricco e tra chi è povero,
siamo divisi in due: tra chi vuole il nano e chi no,
siamo divisi in due: Il nord e il Sud;
siamo divisi in due: tra chi vuole il nano e chi no,
siamo divisi in due: Il nord e il Sud;
siamo ciecamente divisi, spesso però si tratta di usare il coraggio ed il dolore per unire, io non ho patrie, voglio solo che un popolo non sia diviso,voglio che un popolo sia coraggioso, voglio che un popolo non faccia scappar i suoi figli, voglio che un popolo tutt'assieme voglia vivere in un Paese unito nella solidarietà, nella fratellanza e nella libertà. Voglio un'Italia migliore e continueremo a combattere per questo.
giovedì 10 marzo 2011
l'8 marzo ed il Matese
Il Matese e l’8 marzo.
La manifestazione dell’8 marzo a Piedimonte M. è stata un racconto di festa, che ha avuto i toni caldi dei colori dei coriandoli, che con la complicità del vento piroettavano attorno ai bellissimi quadri esposti dagli artisti del Matese.
Si è magicamente vissuta un’atmosfera mista di voci, canto, poesia ed arte che ha sprigionato emozioni di rinnovamento e possibilità.
E’ un percorso, questo, iniziato il 13 febbraio 2011 con la manifestazione “Se non ora quando”e che vede, ancora una volta, le donne protagoniste di una mobilitazione volta a scuotere con il loro vissuto le coscienze del nostro territorio.
Si sono inizialmente alternate sul palco le voci di Emanuela di Lullo ( The dream of butterfly) e le note (articoli) che armoniosamente la Costituzione pone in difesa della donna, raccontate e approfondite dalla prof.ssa Lilly di Buccio, che ha spinto la sua riflessione anche sulla “giustizia di genere”.
La poeta e artista Fausta Visconti, che ha ricevuto il premio letterario sulle pari opportunità, ci ha incantato con la sua poesia “Donna”. Ha proseguito la Cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, "Donna impegnata per la Pace " che aveva aperto la manifestazione “ Se non ora quando” a Caserta. Lei ha ribadito la sua presenza nella piazza e nella mobilitazione proprio per una difesa strenua ed una valorizzazione della "Donna che osa nel nome della Pace difendere le proprie idee, sfidare le incertezze e disarmare l' arroganza dell' uomo che considera le donne solo come un oggetto di piacere”.
E’ intervenuto, anche, il sindaco Avv. Vincenzo Cappello che ha riportato l’attenzione sulle origini della celebrazione, ricordando quel lontano marzo del 1911, quando 146 lavoratrici furono protagoniste di un devastante rogo nelle fabbriche di New York.
La riflessione si è, poi, soffermata sul ruolo combattivo che ha avuto la donna nel nostro territorio: un racconto di donne contadine, le “cafone” che nel 1911, pur di non farsi defraudare della loro terra, della loro seppur umile esistenza, si sono ribellate all’esproprio delle terre da parte della Sme per la costruzione dell’odierna diga, a Letino, così subendo l’onta del carcere.
Dopo di che, è stata occasione gradita assistere al racconto sul palco di stralci del testo “Memorie di genere” (in prossima pubblicazione) opera nella quale si raccontano le voci, le memorie, le condizioni di lavoro e di vita di donne di Piedimonte Matese.
Un testo animato dalla presenza e voce di due donne (Dalila Fiore e Daniela Sautto) che hanno interpretato i racconti di vita di alcune donne intervistate.
Le condizioni di vita e di difficoltà del territorio, come quando si proietta la luce che attraversa un prisma di vetro, hanno diversi colori e profondità: si è rappresentata la condizione spesso inappagata e sofferente di una operatrice socio assistenziale, poi quella risoluta e combattiva della giovane ricercatrice e archeologa MariaChiara Scappaticcio.
Sono le donne che hanno voluto raccontarsi, sono le donne che sentendosi responsabili della deviazione nel sistema dei valori, si sono riproposte come partigiane della messa al mondo di una nuova Italia.
Quindi, e’ stata occasione per raccontare delle donne che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, di quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù.
La possibilità di questa narrazione è stata possibile grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, al supporto e confronto che il comitato di Piedimonte Matese “ Se non ora quando” ha avuto con il Prof. Costantino Leuci, agli artisti che hanno allietato l’evento ( tra cui tra gli altri Enzo Altieri, Riccardo Damiani), ai pittori che generosamente hanno contribuito con i loro quadri, e al lavoro alacre di Alessandro Riccitelli e Antonio Atzeni dell’Associazione per la Sinistra Matese.
Antonietta Fortini – Comitato se non ora quando Matese
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